La Biblioteca dei Miei Ragazzi, ritrovarla dopo tanti anni

Avrò avuto una decina d’anni o giù di lì quando la zia, visto che ero una lettrice forte e che i libri non mi bastavano mai, mi propose di leggere i libri della Biblioteca dei Miei Ragazzi editi da Salani.

Ne aveva collezionati quasi una quarantina, ricevuti in regalo dalla sua mamma (la mia nonna), in un periodo particolarmente triste per la loro famiglia.

“Erano piccoli libri, dai titoli intriganti, con copertine colorate fronte e retro, illustrati con immagini Liberty. […]

Questi libri raccontavano stupefacenti avventure di bambini che, senza genitori, sempre assenti per vari motivi, affidati ad una burbera governante o a una nonna distratta, godevano di una libertà inaudita e, scorrazzando in misteriosi castelli, tortuosi corridoi, lugubri sotterranei e passaggi segreti, a caccia di un tesoro perduto, inseguiti da pericolosi malviventi, li sconfiggevano e trovavano fortune nascoste.” [1]

A me piacquero perché avevano una dimensiona fantastica, favole fuori dal tempo.

A distanza di tanti anni, mi sono ricapitati in mano per caso. Li ho sfogliati e sono ancora belli nonostante le loro pagine ingiallite e i colori un po’ sbiaditi delle copertine. L’erede di Ferlac, Per l’Onore di Roccabruna … titoli, personaggi, atmosfere incredibilmente lontane. Ho riletto qualche pagina. Sono incredibili.

Mi sono voluta regalare una pausa e ho finalmente cercato qualche informazione in più su questa che è indubbiamente una delle più famose collane italiane di letteratura per ragazzi dell’inizio del novecento. Una sorta, quindi, di ritorno all’infanzia che sa di biscotti e ciambella, di coccole della mamma e che mi fa risentire ancora la voce della nonna di cui ho trovato una dedica alla zia in uno dei libri.

La Semaine de Suzette

Grazie ad un bellissimo libro di Anna Levi, “Storia della Biblioteca dei Miei Ragazzi” , sono riuscita a ricostruire il percorso di questa collana ma anche a rispondere a domande che mi facevo tanto tempo fa e che erano rimaste senza risposta. Chi erano gli autori e perché spesso non erano italiani? Ed ecco la risposta.

La Semaine de Suzette è la fonte originale di buona parte dei romanzi pubblicati nella Biblioteca dei Miei Ragazzi. Era un settimanale per ragazze pubblicato in Francia dal febbraio 1905 all’agosto 1960 dalle edizioni di Gautier-Languereau (Henri Gautier fino al 1918). La rivista aveva l’obiettivo di offrire una forma di svago alle bambine della buona borghesia fra gli 8 e i 15 anni.  Conteneva testi illustrati, storie edificanti, consigli pratici e alcuni fumetti. La rivista può essere paragonata, come diffusione e successo, al nostro Corriere dei Piccoli (almeno secondo Anna Levi).

Nel 1919 l’editore Henri Gautier lancia la collana Bibliothèque de Suzette formata dai racconti più popolari pubblicati sulla rivista. I libri di questa collana furono pubblicati fino al 1958; nel 1959 diventa Nouvelle Bibliothèque de Suzette e poi, cambiando radicalmente stile, Bibliothèque Bleue. E la sua storia finisce.

Nasce La Biblioteca dei Miei Ragazzi

A fine anni ’20 l’editore Salani, inizia una collaborazione commerciale con l’editore francese Languereau acquistando libri da ripubblicare in Italia opportunamente tradotti. Solo nel 1929 acquista i primi Suzette: La piccola pantofola d’argento, L’erede di Ferlac  (poi diventato L’erede di Ferralba) e Otto giorni in una soffitta.

Biblioteca dei Miei Ragazzi

La Biblioteca dei Miei Ragazzi debutta, quindi, nell’ottobre del 1931.  La collana inizia con Il Fanciullo che venne dal mare e i tre Suzette, appena acquistati.

E’ un successo: l’edizione curata, i disegni ben fatti, le trame avvincenti, il prezzo giusto: 5 lire

Per le copertine, in particolare, Salani riproduce inizialmente lo stile francese per poi passare a copertine illustrate da artisti italiani.

Ai 27 autori francesi  provenienti dai Suzette, alla collana si aggiungono 20 autori italiani e 4 americani. Gino Chelazzi con i suoi 17 titoli e Bruyere con 8, sono quelli con la produzione più numerosa.

Il testo delle prime edizioni italiane è abbastanza fedele agli originali francesi.  Ma dal 1940 è molto forte il processo di italianizzazione del testo: termini e localizzazione delle storie, sopratutto. Non più piccoli aristocratici francesi, ad esempio, ma ragazzi italiani. Il Ministero della Cultura Popolare e l’entrata in guerra dell’Italia, quindi, contribuiscono a far perdere quel carattere di internazionalità che la collana aveva avuto fino a quel momento, trasformandola nella più famosa collana italiana di libri per ragazzi.

La Biblioteca dei Miei Ragazzi nella sua versione storica fu pubblicata dal 1931 al 1955 e le ristampe continuarono fino al 1958 – 1959.

La collana

Comprende comprende 98 titoli; 8 furono sostituiti perchè testi fortemente condizionati dal regime fascista. Sono i numeri 27 30 34 39 48 53 67 69. Ad esempio, il n.27 Sim, ragazzo abissino è sostituito con I Giganti di Roccaforte oppure Euro, ragazzo aviatore (numero 34) con La “Perla” ripescata.

Di recente Salani ha pubblicato la versione anastatica di una parte di titoli ed è disponibili anche qualche ebook. In particolare: Otto giorni in una soffitta e La teleferica misteriosa.

Biblioteca dei Miei Ragazzi

Otto giorni in una soffitta, titolo originale Huit jours dans un grenier, di Mad. H. Giraud, è stato pubblicato per la prima volta a puntate sul settimanale parigino per l’infanzia «La Semaine de Suzette» nel 1929 con 37 illustrazioni di Maurice Berty. Raccolto in volume nella collana ‘Bibliothèque de Suzette’ degli editori Gautier-Languereau proprietari della «Semaine», è apparso nella ‘Biblioteca dei miei ragazzi’ nel 1931, senza citazione del traduttore, con le illustrazioni di Berty e la copertina a colori di Maria Augusta Cavalieri. Riscosse subito un tale successo da raggiungere le diciannove ristampe.

La teleferica misteriosa di A. F. Pessina, n. 43 della ‘Biblioteca dei miei ragazzi’, è stato pubblicato nel 1937 con 28 illustrazioni e copertina a colori di Fiorenzo Faoni.

Attorno a questa collana si è sviluppato  il collezionismo da parte di appassionati e studiosi che hanno ricostruito o cercano di ricostruire la collana in modo completo. In verità sembra ci siano riusciti in pochissimi, almeno secondo quanto ci dice Anna Levi nel suo libro.

Siamo arrivati in fondo a questo piccolo viaggio nella Biblioteca dei Miei Ragazzi. Un viaggio attraverso il tempo, che ci porta a incontrare un mondo molto lontano dal nostro presente digitale e dalla nuova letteratura per ragazzi. Un mondo, proprio per questo, interessante da ri-scoprire e ri-leggere.

[1] Storia della Biblioteca dei Miei Ragazzi – Anna Levi – editore: Bibliografia e Informazione